Il pagellone del mercato
Nasce come divertimento e non pretende d’essere di più, questo pagellone, in un anno più che mai difficile da prevedere. E allora nessuna bocciatura, voti stretti, solo qualche tentativo di pronostico, pronto ad essere immediatamente smentito sul campo
Nicola 7+: un centrocampo low-cost, una difesa non del tutto convincente, ma un attacco che potrebbe essere stellare sulla carta e soprattutto sul campo, con Vucinic e Cissè pronti a guadagnarsi il titolo di crack dell’anno, e tanti, validissimi colleghi di reparto. Che la squadra campione in carica sia anche quella da battere?
Lorenzo 7: la canonica coppia diventa qui addirittura un trio delle meraviglie, Forlan sarà tutto da verificare, ma Ibra non si discute e Mutu promette gol; e poi l’esperienza di Miccoli, la scommessa di Borriello, il ritorno di Jovetic. Tante ragioni per cui sorridere, basi concrete per puntare ad un campionato di vertice, ma l’incognita di una porta che potrebbe essere davvero un po’ troppo sguarnita…
Marco 6.5: un attacco variegato, senza certezze ma sicuramente intrigante. Nulla da dire poi sugli altri reparti, il Jackass Team non dovrebbe deludere le attese.
Vito 6+: Matri-Pato, attacco da brividi, a patto però che sia giunto finalmente il tanto atteso anno del papero. Anche Hamsik e Krasic alle loro spalle, ma tutt’intorno davvero poco, e soprattutto una difesa che minaccia molte inferiorità numeriche…
Pino 6+: entra in punta di piedi il nostro Pino, ma allestisce una squadra niente male, con tanti nomi altisonanti in difesa, scommesse interessanti a centrocampo e un attacco senza stelle ma con grande varietà di scelta.
Onofrio 6+: un attacco finalmente decente, gli altri reparti lasciano qualche perplessità (soprattutto un centrocampo come al solito abbondante di mediani…) ma il tanto bistrattato Onny quest’anno potrebbe anche sorprenderci in positivo.
Ivan 6: la coppia d’attacco c’è, rassicura ma non entusiasma. E forse costa qualche rinuncia di troppo a centrocampo.
Guido 6-: un centrocampo costoso, di qualità ma senza stelle di primissimo piano, l’attacco a gravare sulle spalle di Di Natale. Per puntare in alto Totò non dovrà tradire, e soprattutto ci vorrà la consacrazione di almeno uno tra Osvaldo e Lavezzi. È l’unica squadra con un solo grande nome in attacco, e questo la pone per forza di cose un gradino sotto le altre; ma l’anno scorso la rosa unanimemente giudicata come la meno attrezzata ha poi dominato il campionato, sarà il campo a dover parlare…